La corretta manutenzione dell’autocarro, oltre a garantire standard di efficienza più alti e ad allungare la vita del mezzo stesso, aumenta il livello di sicurezza per chi guida e per chi circola sulle strade. Esistono due tipi di manutenzione: quella ordinaria, che spetta all’autista e da farsi alla fine della settimana lavorativa, e quella straordinaria in un’officina meccanica specializzata, da fare almeno una volta al mese. Gli approfondimenti che seguono sono offerti dal team blog di Mirko Ravicini, imprenditore abruzzese a capo delle società di servizi Abruzzoservizi di Mirko Ravicini e Punto Garden, entrambe in Provincia di Pescara

Manutenzione dell’autocarro, cosa controllare e quando?

La prima operazione da svolgere per la manutenzione ordinaria, dopo una pulizia accurata, è un controllo generale dell’autocarro. È importante quindi, verificare il funzionamento di fari, frecce, freni (obbligatorio ogni 20.000 km), tergicristalli, il corretto orientamento degli specchietti e il livello dell’olio nel motore. È consigliabile controllare il livello di lubrificante ogni 1000 chilometri circa. Quando si fa il controllo del livello dell’olio motore, va fatto anche quello del liquido di raffreddamento, che deve essere fino alla tacca segna sul serbatoio. Per i rabbocchi si dovrebbe usare solo acqua demineralizzata.

Altrettanto importante è il controllo degli pneumatici, per verificare che il disegno del battistrada sia ben definito e che la pressione delle gomme sia corretta. Se la pressione è insufficiente, infatti, si consuma più carburante e si verifica un calo di tenuta di strada, situazione quest’ultima che provoca un’usura anomala del battistrada, favorendo il rischio di danneggiamento del pneumatico o peggio dell’autocarro. La pressione va controllata sempre a gomme non calde.

Un altro aspetto da tenere sotto controllo è il liquido freni, che non deve mai scendere al di sotto del livello prescritto. Se il liquido scende troppo velocemente è il caso di fare attenzione, poiché potrebbe trattarsi di una perdita, che va trovata al più presto.

Dopo aver controllato il filtro gasolio, affinché l’acqua non si mescoli al carburante (condizione che danneggerebbe la pompa e gli iniettori) è fondamentale controllare la convergenza delle ruote (l’allineamento scorretto porta a vibrazioni dello sterzo alle medio-alte velocità, frenate insufficienti e ad un’usura eccessiva delle coperture) e ogni 50 .000 chilometri gli ammortizzatori. Negli autocarri con il servosterzo è indicato anche il controllo della cinghia della pompa per evitare l’irrigidimento dello sterzo.

A intervalli regolari inoltre, è bene verificare lo stato dei filtri aria, che vanno mantenuti puliti per garantire l’efficienza del motore. Infine, per quanto riguarda la batteria, soprattutto se è di nuova generazione, non necessita particolare manutenzione. Chiaramente, se si scarica velocemente, dopo aver fatto un ciclo di ricarica con i booster, è il caso di sostituirla con un modello previsto dalla casa costruttrice.

Trattore agricolo come macchina movimento terra dal blog di Mirko Ravicini

Tra trattori e macchine movimento terra esiste un confine molto sottile. Il trattore agricolo, infatti, è stato trasformato, da quasi tutti i costruttori, in macchina movimento terra semplicemente aggiungendo un caricatore frontale e/o posteriore.

Le terne

Le terne, per esempio, sono macchine movimento terra largamente utilizzate nel settore delle costruzioni, con un corpo simile a un trattore agricolo, dal quale differiscono per la pala regolabile nella parte anteriore e un secchio nella parte posteriore. Le terne sono impiegate per eseguire i lavori più piccoli e servono per scavare buche e trincee, riempire gli scavi, spostare il materiale di risulta e posizionare tubi e altri materiali.

Patentino per guidare il trattore agricolo

Per guidare i trattori agricoli gommati e cingolati (compresi quelli con pianale di carico) è necessario essere in possesso del patentino. La specifica abilitazione per gli utilizzatori dei mezzi meccanici, infatti, è entrata in vigore a marzo 2013 con l’Accordo tra Governo e Regioni, in linea con quanto stabilito dal Testo Unico sulla sicurezza nei luoghi di lavoro (D.Lgs 81/08). È opportuno precisare che una macchina tipicamente movimento terra impiegata in ambito agricolo rientra nel presente provvedimento come una macchina agricola.

I lavoratori sono tenuti a frequentare un corso di formazione tecnico pratico completo o di aggiornamento, che prevede una prova finale. L’esito positivo consente il rilascio di un attestato di abilitazione, che è ben distinto dalla regolare patente di guida. Il patentino, infatti, si riferisce alle norme specifiche e ai comportamenti corretti nella conduzione dei mezzi meccanici sul posto di lavoro.

In caso di mancata formazione è prevista una sanzione per il datore di lavoro e/o lavoratore autonomo. Si rischia l’arresto da 2 a 4 mesi o l’ammenda da 1.315,20 a 5.699,20 euro (art.  55 comma 5 lettera c del D.Lgs 81/08).

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